Laguna

A nessun mistero allude il titolo della presente mostra fotografica, che non offre una sequenza delineata né un programma, ma delinea un moto del cuore e un moto di stupore che sono le ragioni d’avvio di ogni singolo scatto fotografico, messo a tema nelle suggestioni di uno sguardo.
Laguna è una selezione di undici foto tratte da un progetto di ampio respiro che ha preso forma in tempi diversi, ma nel medesimo luogo: la Laguna di Varano. Il luogo in cui sono nato e cresciuto e che oggi rappresenta la mia isola di quiete, il solo luogo dove mi sento al riparo.
La prima foto nasce da un negativo analogico che porta tutti i segni del tempo, dei suoi trent’anni trascorsi. Essa si mostra come il giusto tributo alla nostalgia per un passato, a volte irrecuperabile.
Le successive dieci foto sono state raccolte durante i due anni di chiusura, dovuta alla pandemia. In esse aleggia una sorta di misteriosa alchimia che si è impadronita della natura in quei mesi, mentre l’uomo assaporava l’amarezza del dileguarsi della vitalità. La presenza umana, infatti, si scorge appena nell’undicesima foto, è parte dello sfondo e la sua figura trasmette un’impressione di chiusa fierezza. E mentre le barche e le reti conservano il senso di una presenza, gli uccelli nel cielo sono inghiottiti dall’immensa e deserta solitudine.
E così ogni volta che affido allo scatto un’emozione, ho la sensazione di avvicinarmi a qualcosa che non riesco a definire, ma di cui sento di aver bisogno perché le fotografie sono la storia di ciascuno,
il modo di ritrovare un tempo perduto, un’emozione o chi non è più con noi.